Dopo le scritte shock al Liceo Casardi inneggianti a Turetta, oltre 300 persone sono scese in piazza per il Flash Mob “L’amore non uccide”. Al via anche un percorso formativo per giovani e famiglie
Domenica 13 aprile Barletta ha risposto con forza e dignità a un episodio che ha ferito l’intera comunità: sui muri dei bagni delle ragazze del Liceo Classico “Casardi” erano comparse svastiche, insulti sessisti e una scritta che inneggiava a Filippo Turetta, l’autore del femminicidio di Giulia Cecchetin. Un gesto gravissimo che ha indignato studenti e cittadinanza, portando gli stessi ragazzi a scioperare e chiedere un’azione concreta.
È nata così l’iniziativa promossa dal Forum delle Associazioni Familiari della BAT, con in prima linea il suo responsabile provinciale, nonché coordinatore Ai.Bi. Puglia, Antonio Gorgoglione.
“Questa iniziativa – ha spiegato – nasce dalla volontà di condannare quanto avvenuto al liceo Casardi, ma anche dalla necessità di occuparsi del disagio che vi è dietro questi gesti compiuti da giovani e giovanissimi. Il disagio giovanile è molto diffuso nella nostra città, bisogna confrontarsi e dar voce a questi ragazzi”.

Il Flash Mob di Barletta
Alle 18.00, in Piazza Aldo Moro, è partito un corteo colorato e partecipato da oltre 300 persone – giovani, famiglie, associazioni – che ha sfilato fino all’ingresso del Liceo Casardi. Qui si sono susseguiti interventi di studenti e rappresentanti del mondo associativo, culminati in un Flash Mob silenzioso dal titolo “L’Amore non uccide”, ispirato alle parole del Vescovo Lorefice. Un momento di riflessione profonda, chiuso da un lungo applauso.
La serata è proseguita alle 20.00 nella sala della Comunità Sant’Antonio con un incontro-dibattito molto partecipato (oltre 100 presenti). Il dott. Leonardo Trione, psicologo, ha affrontato il tema dell’educazione all’affettività, mentre l’assistente sociale Anna Dell’Olio ha parlato del ruolo fondamentale di scuola e famiglia. I ragazzi hanno preso la parola con maturità, proponendo idee e riflessioni.



Costruire un dialogo permanente sul territorio
“Associazioni come la nostra – ha detto Gorgoglione – fungono da cerniera. Il nostro compito è comprendere cosa ci sia alla base di questi gesti per provare ad andare oltre, anche grazie alle idee dei ragazzi. I professionisti che ci accompagneranno nel dibattito ci forniranno gli spunti per elaborare il confronto”.

Dal dibattito è emersa la proposta di un percorso formativo aperto a studenti, docenti e famiglie, promosso dal Forum Famiglie BAT, con l’obiettivo di costruire un dialogo permanente sul territorio.
Una domenica delle Palme che ha saputo trasformare un episodio inquietante in un’occasione di crescita, confronto e speranza.