Il Forum delle Associazioni Familiari di Puglia ha documentato in più occasioni e sedi la necessità che questa Regione si doti di azioni strutturali in termini di politiche familiari, di natura non assistenziale; in ultimo con la Lettera aperta con cui, insieme alle sigle sindacali confederali Cgil, Cisl ed Uil di Puglia e a più di 40 associazioni del territorio, ha chiesto alla Giunta e al Consiglio di istituire un tavolo di lavoro per la costruzione del nuovo Piano regionale di Politiche familiari con lo stanziamento di risorse specifiche.
Ci aspettavamo dalla Legge di bilancio per il 2018 un segnale forte in questa direzione, ma constatiamo che, al contrario, nel testo non c’è alcun riferimento alle politiche familiari.
Avevamo avanzato diverse proposte per un fisco più equo e a misura di famiglia, ma non abbiamo avuto alcuna interlocuzione nel merito e i risultati sono evidenti nel testo presentato.
Non vengono rese strutturali le “Detrazioni all’addizionale regionale all’Irpef per carichi di famiglia” previste per quattro anni, dal 2013 al 2017, per nuclei con più di tre figli. La misura, sul cui stato di attuazione c’era da fare una riflessione per allargare la platea dei beneficiari, sembra scomparsa per il 2018. A tal proposito, chiediamo che venga riproposta e accompagnata da un monitoraggio sulla sua concreta applicazione e i relativi risultati, per poterla eventualmente migliorare.
Non ci sono elementi seri atti a contrastare il preoccupante declino della natalità in questa regione. Quanto abbiamo evidenziato nei diversi momenti di discussione e nella lettera aperta risulta ancora più attuale alla luce dei dati più recenti sulla riduzione delle iscrizioni di bambini nelle scuole d’infanzia, sia perché essi diminuiscono di numero, sia perché le rette sono elevate. Il nostro tasso regionale di natalità è tra i più bassi del mondo già da diversi anni. Diminuisce costantemente la popolazione giovanile tra 18 e 34 anni, mentre aumentano i decessi, dovuti solo per la metà all’incremento della popolazione anziana, ma per l’altro 50% attribuibili alla difficoltà di prendersi cura di tali persone, spesso non autosufficienti.
Di fronte a questo quadro desolante, la disponibilità del Forum al confronto con il Governo regionale su questi temi rimane elevata, ma abbiamo bisogno di un interlocutore che abbia la volontà e la determinazione politica di portare avanti concrete misure di politica familiare, divenute più urgenti che mai.