Ci abbiamo già provato con successo con la Proposta di legge Borraccino sull’aborto, poi definitivamente bocciata dal Consiglio regionale pugliese.
Ora il Forum regionale delle associazioni familiari, le realtà che ne fanno parte, amici e simpatizzanti hanno deciso di far sentire di nuovo la loro voce con un’altra campagna mail e social contro il ddl antiomofobia, per evidenziarne i numerosi limiti e aspetti di incostituzionalità, ma anche per dire che “io sono contro ogni forma di discriminazione”.
Contro quella che genera la continua migrazione al Nord e all’estero dei giovani alla ricerca di un lavoro dignitoso; contro quella nei confronti delle persone portatrici di disabilità, degli immigrati, delle donne…
Perché non prevedere anche per loro “misure di accompagnamento […] nella individuazione e costruzione di percorsi di formazione ed inserimento lavorativo” (come recita l’articolo 2 del ddl), evitando che dalla discriminazione si passi al privilegio?
Rivendichiamo inoltre con forza l’autonomia scolastica e la primaria responsabilità educativa dei genitori nei confronti dei propri figli, così come prevista dalla Costituzione, entrambe completamente ignorate nell’articolo 3, con cui si intendono istituire generici corsi di aggiornamento per gli insegnanti, gli alunni e le loro famiglie. Ci chiediamo: chi dovrebbe tenere questi corsi? In base a quali criteri saranno individuati enti e associazioni idonei? Quali contenuti saranno proposti e veicolati? In base a quale impostazione culturale e scientifica?
Questo ddl si occupa di questioni che meritano profondo rispetto, delicatezza, competenza e onestà intellettuale e che richiedono attenzione, approfondimento, superamento di vecchi e nuovi stereotipi: ad esempio quello per cui la principale problematica della persona omosessuale sia l’omofobia, senza tener presente che, se pure presente nella società, non è esclusivamente da essa che dipende quel profondo disagio che non di rado si manifesta nella persona omosessuale.
Ogni caso di discriminazione è apertamente da combattere e condannare – ne siamo convinti e lo ribadiamo -, ma evitiamo di farlo in maniera superficiale e ideologica.
La campagna, partita lunedì scorso, andrà avanti con l’invio delle mail al presidente Emiliano, agli assessori e ai consiglieri di tutti gli schieramenti politici fino a martedì prossimo 16 ottobre, giorno in cui il ddl sarà in discussione in Consiglio regionale. Con la nostra iniziativa e le nostre argomentazioni intendiamo sensibilizzarli e convincerli a revocare il ddl, o almeno a riscriverne le parti principali.