A Bari l’Assemblea Generale del Forum delle Associazioni Familiari “Guardando al Futuro”

Stati generali della Natalità, in preparazione una nuova edizione dell’evento in Puglia

Emilano e De Palo tra le personalità che vi prenderanno parte



Dalle culle vuote a nuove soluzioni: torna a gennaio 2023 in Puglia l’appuntamento con gli Stati generali della natalità, la più importante manifestazione italiana dedicata al contrasto della crisi demografica giunto nella nostra regione alla seconda edizione.

Scopo dell’evento è proporre un momento collettivo di verifica ed una valutazione sulle possibili evoluzioni delle politiche regionali per la famiglia e per il sostegno alla natalità scesa a livelli mai raggiunti prima anche e soprattutto nelle regioni meridionali, ed in Puglia in particolare.

Gli Stati generali della natalità saranno realizzati grazie a una collaborazione tra il Forum nazionale delle associazioni familiari, la Fondazione per la Natalità e la Regione Puglia che ha siglato con le associazioni familiari del territorio nel febbraio del 2020 il Piano regionale per le politiche familiari, accordo che sigla una collaborazione tra il Terzo Settore e l’Ente regionale finalizzata a raccogliere istanze e buone  pratiche dagli operatori del settore.

Parteciperanno all’evento il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il presidente Fondazione per la Natalità Gianluigi De Palo e Alessandro Rosina professore ordinario di Demografia presso l’università Cattolica del Sacro cuore.



Fine vita, il Forum interviene nel dibattito sul diritto alla morte

«Preferibile che la Regione si impegni per assicurare cure alle famiglie degli ammalati»

In merito alla Pdl«Sanitaria per una morte serena ed indolore dei malati terminali» bocciato ieri dal Consiglio Regionale il Forum delle Famiglie di Puglia, condividendo il giudizio negativo dell’Aula, propone alla Giunta regionale pugliese alcune considerazioni di metodo e di merito e suggerisce alcune proposte alla luce della situazione dei tanti portatori di malattie croniche o di disabilità gravi presenti nella nostra Regione.

Noi Forum delle associazioni familiari della Puglia riteniamo che non si possa legiferare su una materia tanto delicata senza un adeguato approfondimento della materia e che la legge non si limiti a garantire la libertà di chi vuole porre fine alla sua esistenza, ma esplori la reale situazione di tantissimi ammalati cronici e delle loro famiglie nella nostra Regione.

D’altro canto ricordiamo che su tale materia, tanto delicata quanto divisiva e riguardante i diritti essenziali delle persone, non esiste una normativa nazionale che dia indicazioni concrete alle Regioni. Entrando nel merito: siamo del parere che in un momento drammatico e delicato come quello che sta vivendo il Paese, ci sembra assolutamente prioritario che la Regione si dia come obiettivo fondamentale il sostegno ai malati gravi non autosufficienti, ai malati cronici, ai portatori di malattie incurabili o neurodegenerative che sono spesso abbandonati nelle loro case, lasciati alle cure della famiglia e soprattutto del caregiver familiare che deve far fronte ad un impegno spesso per ventiquattro ore al giorno, senza riposo, deprivato della sua vita relazionale, sociale, lavorativa e senza adeguati sostegni.

Purtroppo le cure palliative proposte al malato si riducono non di rado alla somministrazione di farmaci per la gestione del dolore, nella fase terminale della malattia e conosciamo bene le carenze di una assistenza domiciliare, di fatto prevalentemente a carico delle famiglie. Sottolineiamo a tal proposito che le cure palliative e la sedazione del dolore, esigenze ineludibili che dovrebbero essere fruibili in ambiti ospedalieri, territoriali e domiciliari, non trovano ancora adeguata diffusione, malgrado le indicazioni presenti nella legge 38/2010 con la quale «L’Italia ha adottato un quadro organico di principi e disposizioni normative per garantire un’assistenza qualificata appropriata in ambito palliativo e della terapia del dolore, per il malato e la sua famiglia»

Anche i Vescovi pugliesi avevano affermato nel comunicato emesso nel luglio scorso in merito a questa Pdl che ogni cittadino ha al di sopra dei diversi diritti che gli si garantiscono, quello che si può riassumere nello Ius vitae, ovvero la tutela della vita da ogni attentato contro di essa e la garanzia che la comunità se ne prenda cura non ricorrendo a formule parziali quando non vi riesca.

Riteniamo che ogni tentativo di giungere al fine suddetto, senza aver posto in atto le opportune garanzie di assistenza e ausilio, non è confacente con il rispetto della persona”, ma assomigli più a quella “cultura dello scarto” sempre più diffusa nella nostra società Qualunque persona ammalata non coincide con la sua patologia ma è infinitamente di più.

La Regione Puglia, dunque, si impegni concretamente per assicurare cure ed assistenza domiciliari, cure palliative, sostegno ai caregiver ed alle famiglie degli ammalati: ci sembrano questi gli obiettivi qualificanti di una adeguata assistenza al malato, anche e soprattutto quando terminale

Il FORUM FAMIGLIE SUL PDL SU FINE VITA ALL’ESAME DEL CONSIGLIO REGIONALE

Il Forum delle Associazioni Familiari di Puglia esprime profonda preoccupazione circa l’eventualità della approvazione da parte del Consiglio regionale pugliese del pdl sul fine vita, presentato dal consigliere PD, Fabiano Amati.

Vorremmo fare alcune considerazioni, di metodo e di merito.

Di metodo:1.non si legifera su una materia tanto delicata quanto divisiva, riguardante i diritti essenziali delle persone, su cui non esiste una normativa nazionale che dia indicazioni concrete alle regioni.

2. Non si dedica ad un tema così importante lo spazio di pochissime settimane, assolutamente insufficienti a permettere un adeguato approfondimento della materia, che non si limiti a garantire la libertà di chi vuole porre fine alla sua esistenza, ma esplori la reale situazione di tantissimi ammalati cronici e delle loro famiglie nella nostra Regione

Di merito: In un momento drammatico e delicato come quello che sta vivendo il Paese , ci sembra assolutamente prioritario che la Regione si dia come obiettivo fondamentale il sostegno ai malati gravi non autosufficienti, ai malati cronici , ai portatori di malattie incurabili o neurodegenerative, spesso abbandonati nelle loro case, lasciati alle cure della famiglia e soprattutto del caregiver familiare, che deve far fronte ad un impegno spesso 24 ore al giorno, senza riposo, deprivato della sua vita relazionale, sociale, lavorativa e senza adeguati sostegni.

Purtroppo le cure palliative proposte al malato si riducono non di rado alla somministrazione di farmaci per la gestione del dolore, nella fase terminale della malattia e conosciamo bene le carenze di una assistenza domiciliare , di fatto prevalentemente a carico delle famiglie.

Tutto questo evidentemente richiede ingenti investimenti che forse la Regione non è in grado di assicurare? E allora meglio favorire la diffusione del suicidio assistito o dell’eutanasia?

E’ davvero questo il modo di avere cura dei più fragili? Sono questi i diritti cui dare prioritaria attuazione?Si scongiuri la deriva che privilegia la cultura dello scarto di quanti si ritiene non possano essere curati

La Puglia sia la prima Regione ad assicurare cure ed assistenza domiciliari, cure palliative, sostegno ai caregivers ed alle famiglie degli ammalati: di questo i pugliesi andranno finalmente orgogliosi!

Bari, 25 luglio 2022

IN PUGLIA ALLEANZA FRA REGIONE E ASSOCIAZIONI IN AIUTO DELLE DONNE GRAVIDE IN DIFFICOLTA’ IN APPLICAZIONE DELLA LEGE 194/78

La legge 194/78 sull’aborto volontario prevede agli artt. 2 e 5 che quando una donna chiede di abortire, le istituzioni si alleino con la società civile per aiutarla, nel pieno rispetto della sua libera volontà, e provare a rimuovere gli ostacoli che la inducono a questa dolorosissima scelta.
Grazie ad una misura sperimentale del Piano regionale di politiche familiari, approvata e finanziata a febbraio 2020, la Regione Puglia e le associazioni competenti e dedicate si sono accordate per sperimentare azioni a sostegno delle donne gravide in difficoltà che richiederanno aiuto.
L’azione avrà come punto di riferimento gli Ambiti territoriali degli 8 comuni pugliesi capoluogo: Bari, Brindisi, Barletta, Andria, Trani, Lecce, Taranto e Foggia.
Obiettivi prioritari: la creazione di ponti tra servizi sociali ed i consultori familiari, servizio pubblico cardine nella attuazione della parte preventiva della legge 194, in Puglia purtroppo poco accorsati dalle donne che chiedono di abortire e la collaborazione con le associazioni del privato sociale operanti nei territori degli otto ambiti.
In un incontro tenutosi questa mattina fra la Dirigente e la Referente competenti dell’Assessorato al Welfare, dott.sse Di Domenico e Mandola, i referenti degli Ambiti coinvolti, il dirigente dell’Agenzia Regionale per la Salute, dott. Ettore Attollini ed i responsabili delle associazioni competenti, si sono poste le basi per tale collaborazione che potrà usufruire di fondi specifici già stanziati ed in fase di erogazione già nel mese di settembre.
Già iniziati gli incontri fra responsabili degli Ambiti territoriali ed i referenti delle associazioni per capire insieme come intercettare le tante donne che vivono purtroppo da sole il dramma dell’aborto e che ,se aiutate a superare le difficoltà che vivono, potrebbero invece realizzare il loro desiderio di diventare madri. Fondamentale sarà il coinvolgimento dei consultori pubblici operativi su tutto il territorio regionale per il quale il dirigente Aress presente all’incontro ha assicurato la celere convocazione del tavolo sul “Percorso nascita” che li riunisce .
E’ stata già approntata una scheda che, nel pieno rispetto della privacy della donna, consenta di rilevarne situazione familiare, sociale, sanitaria e bisogni prevalenti, per favorire la personalizzazione e l’efficacia degli interventi che verranno messi in campo. Entro fine mese l’invio della Regione agli Ambiti di linee guida “soft” con le indicazioni generali per la concreta attuazione di questa misura. La dott.ssa Di Domenico , Dirigente competente dell’Assessorato al Welfare, ha assicurato che le Associazioni verranno coinvolte in ogni fase della progettazione e della attuazione degli interventi a favore delle donne, nel pieno rispetto del dettato della legge 194

In audizione consiliare sul pdl regionale antiomofobia IL FORUM FAMIGLIE ALLA REGIONE PUGLIA: NON DISCRIMINARE FRA DISCRIMINATI

15.7.2022 – Il Forum delle Associazioni Familiari di Puglia è stato audito davanti alla Terza ed alla Sesta Commissione consiliare in seduta congiunta, in merito alla pdl n.317/2021 “«Disposizioni per garantire il principio di pari opportunità e di parità di trattamento in riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alle variazioni nelle caratteristiche di sesso”.«Il tema delle pari opportunità̀ e da offrire a TUTTI , e quindi anche a coloro che s’interrogano, senza non poche sofferenze, circa la propria identità e orientamento sessuali – ha affermato la presidente Carli -. Convinti della necessità di riconoscere e tutelare la dignità di ogni persona, condividiamo totalmente l’impegno a “prevenire e superare ogni situazione anche potenziale di discriminazione”. Ci sembra quindi necessario allargare la platea delle misure previste dalla pdl alle tante categorie di discriminati presenti nella nostra società: giovani, donne, immigrati, disabili, persone di diversa etnia, religione,o colore della pelle», in base all’articolo 3 della Costituzione italianaPertanto , pur condividendo le eccezioni sollevate in via pregiudiziale dalla Sezione Affari e Studi Giuridici e Legislativi del Consiglio Regionale della Puglia, che ha sottoposto a parere il PdL in oggetto, il Forum ha proposto un corpus di emendamenti al testo della pdl , suggerendo una sua revisione complessiva che abbia come riferimento l’analoga legge della Regione Piemonte n. 5 del 2016 “Norme di attuazione del divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di competenza regionale”. Il corpus emendatorio è stato presentato , oltre che dal Forum regionale delle associazioni familiari, dalla CRAL pugliese , da UCIIM ed AIMC regionali, dalla Federazione regionale dei Consultori familiari di ispirazione cristiana e da UGCI Bari, che hanno condiviso il lavoro di studio e revisione dell’intera pdl.In Puglia, il tasso di occupazione delle persone tra 15 e 64 anni in Puglia è pari nel 2021 al 46,7% ,circa 11,5 punti percentuali in meno del dato nazionale , con una differenza di circa 26 punti percentuali tra uomini ( 59.7%) e donne (33,8%). ( dati IPRES). Il tasso di Neet ( ragazzi fra i 15 ed i 29 anni che non studiano e non lavorano) è al 29.4% ; continue le migrazioni dei nostri giovani verso altri territori alla ricerca di lavoro, pochi i disabili occupati, notoriamente molteplici le discriminazioni agite nel mondo del lavoro nei confronti delle persone immigrate. Davanti a questi dati appare inopportuno ed imprudente riservare ad una sola categoria di persone. -“ misure al fine di supportare le persone di cui al periodo precedente, anche individuando e costruendo percorsi di formazione e inserimento lavorativo che valorizzino qualità e professionalità individuali e indirizzando le persone agli strumenti per la promozione e l’avvio di nuove imprese” (art. 2 pdl 317/21), pena un paradossale discriminare fra discriminati.E’ stata anche sottolineata l’opportunità di una composizione più equilibrata del Tavolo tecnico previsto dall’articolo 7, che preveda anche la presenza di rappresentanti di associazioni familiari e di altre impegnate nella tutela delle categorie discriminate: donne, disabili, migranti, …La dott.ssa Stellacci, presidente Uciim Puglia, in merito all’articolo 3 ha sottolineato in particolare che la formazione dei docenti e del personale scolastico in genere non rientra nelle competenze della Regione ma dello Stato, ai cui principi e criteri la Regione deve adeguarsi ogni volta che voglia contribuire, lodevolmente, ad arricchire le risorse finanziarie destinate alla formazione nei bilanci delle Scuole.Sarebbe auspicabile che la Regione Puglia concorra con lo Stato , nel rispetto dell’autonomia scolastica, a rifinanziare le attività formative sui temi “dell’educazione all’affettività, al rispetto delle diversità e delle pari opportunità di genere e al superamento degli stereotipi di genere“, già finanziate dallo Stato con 10 milioni di euro, ma limitatamente all’anno scolastico 2014-15 (legge n.128 dell’8.11.2013 art.16 lett. d), richiamata nell’art.3 del PdL n.317).Analogamente, la dott.ssa Tarantino , presidente AIMC Puglia, ha espresso l’auspicio che la scuola sia sostenuta nel suo impegno di educare alla centralità della persona umana ed al rispetto della dignità di ciascuno Gli emendamenti relativi agli altri articoli saranno presentati durante la prossima audizione di mercoledì 20 luglio p.v.

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