“Che ne abbiamo fatto della liberazione sessuale conquistata negli anni Sessanta?”.
È questa la domanda alla quale cerca di rispondere nel suo libro “Una gioventù sessualmente liberata (o quasi)” (edito in Italia da Sonzogno) la scrittrice francese Thérèse Hargot, terapeuta e insegnante di educazione sessuale nei licei parigini, forte di un’esperienza pluridecennale di lavoro a stretto contato con gli adolescenti.
L’autrice accompagna gli studenti incontrati nelle classi a riconoscere con consapevolezza e criticità i tanti, nuovi stereotipi culturali con cui essi guardano ai sentimenti, all’affettività, al sesso e alla sessualità. Sono modelli trasmessi da un folto parterre di educatori – docenti, genitori, media – concordi nel confermare alle nuove generazioni l’importanza di misurarsi da subito con la propria sessualità, superando divieti, regole e imperativi considerati ormai “vecchi”, ma in realtà solo sostituiti da nuove prescrizioni, non sempre all’altezza della felicità che promettono. «Perché l’individuo – scrive la Hargot – crede di vivere una vita sessuale e affettiva vincolata dalle proibizioni, dalle regole e dalle istituzioni, ma si conforma in ogni punto e a sua insaputa ai “bisogna”, “si deve” ed “è normale” della sua epoca, ai nuovi comandamenti».
Ma se non c’è la felicità, non sarà forse il caso di ripensare cosa significhi essere veramente liberi?
Di questo e di molto altro si parlerà nella prossima diretta Facebook del Forum delle Associazioni familiari di Puglia, durante la quale la presidente Lodovica Carli dialogherà con Giovanni Marcotullio, giornalista, curatore e traduttore del volume in italiano, che ben conosce il pensiero dell’autrice.
L’appuntamento è per giovedì 3 dicembre alle 19 sulla Pagina ufficiale del Forum regionale.