Dialogo intergenerazionale, crescita personale, ricerca del lavoro e autoimpiego, ecco alcune delle problematiche che «Accogli, agire le competenze di cittadinanza in ottica globale lavorando insieme», progetto elaborato dal Forum nazionale delle associazioni familiari e finanziato dal Ministero delle Politiche Sociali, si prefigge di affrontare tramite la realizzazione di un itinerario formativo dedicato a tematiche quali la persona, la solidarietà, il lavoro, la cittadinanza attiva e il bene comune.
«Accogli» è, inoltre, un percorso che si rivolge ai ragazzi dai 14 ai 19 anni d’età che si pone l’obiettivo di aiutare le nuove generazioni a passare da un’ottica passiva alla realizzazione di un progetto per il territorio finalizzato al lavoro e all’autoimprenditorialità. Le attività previste dal programma si svolgeranno durante quattro incontri formativi che si terranno dalle 17.00 alle 19.00 di sabato presso il Seminario Arcivescovile della diocesi di Bari e Bitonto (corso Alcide de Gasperi 274\A). Ogni riunione si suddividerà in una parte formativa a cui seguirà un laboratorio pratico.
Si comincia sabato 18 gennaio con «Le parole che non ti ho detto, dialogo intergenerazionale», incontro incentrato sulla comunicazione assertiva tra genitori e figli, l’ascolto e la gestione dei conflitti.
Seguirà l’appuntamento di sabato primo febbraio «Non è mai troppo tardi per essere ciò che vuoi essere. Autoanalisi, attitudini e capacità: self empowerment», l’incontro sarà aperto ai ragazzi e volto alla conoscenza di sé e dei propri talenti sulla base del percorso di vita passato e attuale.
Sabato 15 febbraio sarà la volta di «Ciò che conta davvero. I valori personali e comunitari». L’evento si rivolge a giovani e adulti, prevede la capacità di suscitare interesse e richiamo ai valori universali e alle qualità di vita richiamate dalla Comunità europea in merito ai valori universali.
L’ultimo incontro «Come scegliere la nostra via» si terrà sabato 29 febbraio. Durante l’evento sarà spiegato ai giovani come progettare il proprio percorso attivo di vita attraverso l’orientamento alla ricerca del lavoro e all’autoimprenditorialità.
«È fondamentale investire nella cultura e nei ragazzi – ha dichiarato Lodovica Carli, presidente regionale del Forum delle associazioni familiari – capitalizzare i giovani è credere nel futuro, una delle cose di cui oggi la Regione e il Paese hanno bisogno». Un recente report dell’Istat ha stimato che negli ultimi dieci anni si siano allontanati dall’Italia circa 816.000 giovani di cui 182.000 laureati o con un livello d’istruzione medio alto, di questi 117.000 sono diventati degli expat solo nel 2018, di cui 16.000 provenienti dalle regioni del centro Sud del Paese.