Implementazione di modelli “family friendly” (anche nella Pubblica amministrazione) e spinta all’autoimprenditorialità dei giovani con innalzamento dell’età per i partecipanti ai bandi regionali; investimenti nella formazione professionale e promozione di incontri con aziende e botteghe artigiane. Sostegno alla genitorialità in modo continuativo e diffuso sul territorio, con particolare attenzione alla costruzione di alleanze educative fra scuola e famiglia. Collaborazione tra servizi e tra questi e le associazioni familiari dei disabili per disegnare interventi precisi e approccio preventivo al disagio. Riforma dell’Isee, introduzione del Fattore famiglia nelle politiche fiscali regionali e comunali e rafforzamento degli sportelli Caf. Potenziamento della rete consultoriale, attualmente caratterizzata da un’estrema sanitarizzazione che esclude l’attenzione alla relazione, accreditamento dei consultori privati già riconosciuti, esenzione dai ticket per prestazioni connesse alla gravidanza. Creazione di una banca dati sulle cause delle interruzioni volontarie di gravidanza per la messa a punto di specifiche politiche preventive, istituzione di un Albo regionale di associazioni accreditate per l’accompagnamento e il sostegno, in collaborazione con i consultori, delle donne gravide in difficoltà ma desiderose di portare a termine la loro gravidanza, e promozione di reti fra i servizi pubblici per l’attuazione dell’articolo 2 della legge 194/1978. Creazione di un’Agenzia regionale della famiglia, come struttura del Gabinetto del Presidente della Regione, che monitori e si interfacci con i diversi assessorati per la costruzione di apposite misure e la valutazione dell’impatto delle politiche agite.
Sono solo alcune delle numerosissime proposte emerse dalla I Conferenza regionale sulla famiglia, tenutasi in Fiera del Levante a Bari gli scorsi 22 e 23 novembre. Sono stati infatti circa 350 i partecipanti ai quattro tavoli monotematici, dedicati rispettivamente al lavoro abilitante, alle risorse sociali ed educative, alle politiche fiscali e ai servizi di cura. Un successo in termini di numeri, ma soprattutto di valore delle idee presentate dalle associazioni familiari, vere protagoniste della due giorni.
«Una spinta dal basso dovuta proprio alla consapevolezza profonda delle famiglie di dover esercitare maggiormente la loro cittadinanza attiva», come ha sottolineato la presidente del Forum Puglia Lodovica Carli nel suo intervento conclusivo. L’iter che ha portato alla Conferenza è infatti partito esattamente un anno fa con la Lettera aperta a Giunta e Consiglio regionali e si concluderà entro aprile prossimo con la stesura del Piano pluriennale di Politiche regionali, redatto attraverso l’applicazione della Legge sulla partecipazione (13 luglio 2017, n. 28).
«Mi sembra che questo metodo di lavoro, il metodo “dell’ascolto”, sia adeguato alla realtà in gioco. Ci auguriamo possa preludere a misure concrete in favore delle famiglie pugliesi e, in particolare, alla redazione partecipata del piano regionale di Politiche familiari , ha detto ancora la presidente Carli. «Come associazioni familiari chiediamo tempi certi e risorse dedicate. Compito del Forum sarà tutelare, custodire, rappresentare le idee e le buone prassi che sono state presentate in questi giorni e le altre che verranno».
Dal canto suo, il governatore Michele Emiliano sembra aver accettato l’invito. «Abbiamo colto questa spinta e l’abbiamo trasformata in energia propositiva», ha detto a conclusione dei lavori. Inoltre, parlando del redigendo Piano («che deve valorizzare politiche già esistenti»), il Presidente ha auspicato che esso possa diventare «una prospettiva politica per “agganciare” le altre Regioni ed essere presentato in Parlamento come proposta di legge nazionale».